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Quando lo spartito racconta una fiaba

Spesso capita di ascoltare una melodia che colpisce così profondamente la mente, e il cuore, da non riuscire a pensare ad altro per giorni.

Quando finalmente si riesce a riprendere il controllo, ecco che quel motivetto torna e – per quanto obbligati ad ammettere la ‘sconfitta cognitiva’ – un sorriso si fa largo sulle labbra, titillato dalle emozioni che danzano nel petto.

L’opera 22 del compositore ceco Antonìn Dvořák è una di queste: conosciuta come Serenata per archi in MI maggiore, fu scritta nel 1875 – in appena dodici giorni – e nello stesso fruttuoso anno videro la luce altri capolavori (Quinta Sinfonia, opera 23 e 21).




Antonìn Dvořák

Di umili origini, Dvořák nacque in un piccolo paese vicino Praga: il padre, macellaio, gestiva anche una locanda presso cui il giovane Antonìn lo aiutava. Pare sia stato proprio il padre, suonatore di cetra, a infondere al figlio la passione per la musica tanto che nel frequentare la scuola del villaggio, Antonìn studiò violino e canto – sebbene lo strumento da lui prediletto fu la viola, che suonò per undici anni all’Orchestra Nazionale di Praga.

Ampliò quindi le conoscenze musicali con l’applicazione in pianoforte e organo, che completarono la sua formazione e ne esaltarono il grande talento compositivo in seguito lodato dal maestro Johannes Brahms.

Le pagine cameristiche del suo repertorio esprimono limpidamente il suo stile, intriso di quel sentimento nazionale boemo che profumò le composizioni di ritmi vivaci e calore emotivo tipici della musica popolare ceca.




Dettaglio di violino

La Serenata opera 22 racchiude cinque brevi movimenti – Moderato, tempo di Valse, Vivace, Larghetto e Finale – attraverso i quali il compositore intrecciò sapientemente uno stile cantabile che precede un lento valzer degno delle più belle fiabe principesche, quindi un giocoso, tutto confezionato per la conclusione in cui riecheggiano frammenti musicali ascoltati in apertura.

Dal bellissimo dialogo di violini e violoncelli nel Moderato, propedeutico all’atmosfera sognante della vaporosa melodia del secondo tempo, al brioso vivace – l’opera di Dvořák accompagna l’uditore all’interno di un idillio romantico in chiave sinfonica, che nulla ha da invidiare ad una pellicola hollywoodiana.



Per l'ascolto si consiglia: Norwegian Chamber Orchestra





 


Immagini

In copertina: archi, web

Antonìn Dvořák: da Compositori – La vita e le opere (“Composers”), Gribaudo, DK Limited, 2021

Dettaglio di violino: web


Consultazioni

Compositori – La vita e le opere (“Composers”), Gribaudo, DK Limited, 2021



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