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Capricci pirotecnici per teste coronate

Quale miglior modo, nella mente di un re anglosassone del XVIII secolo, di celebrare la stipula di un trattato conferente la vittoria – l'ennesima – sul nemico straniero? Come incorniciare quello che fu il Trattato di Aquisgrana nelle dorate pagine della storia inglese?

Accadde nell'aprile del 1749, quando l'allora sovrano d'Inghilterra Giorgio II commissionò un pezzo musicale ad un sopraffino compositore ben noto al milieu della corona reale britannica, Georg Friedrich Händel, che esaudì il desiderio del re con una magnifica suite orchestrale in cinque movimenti poi conosciuta come Music for the Royal Fireworks, la cui Ouverture viene ancora oggi eseguita con trasporto in occasione dei concerti di fine anno.


Georg Friedrich Händel
Georg Friedrich Händel

Händel apparteneva alla tipica famiglia ricca borghese dell’epoca. Nacque ad Halle, vicino al Lipsia; il padre era barbiere-chirurgo presso l’aristocrazia locale e la madre era figlia di un pastore luterano.

Per quanto i suoi genitori lo volessero uomo di legge, l’indiscutibile talento che Georg dimostrò sin da piccolo per la musica dovette farli desistere. Ciononostante, per quanto le sue abilità con l’organo convinsero padre e madre a fargli prendere modeste lezioni dall’organista della chiesa luterana di Santa Maria, la maggior parte dell’istruzione musicale di Händel fu frutto della sua abnegazione come autodidatta. A diciott’anni si trasferì ad Amburgo ove lavorò come strumentista al teatro lirico Gänsemarkt, che accolse il suo primo esperimento operistico – Almira – il cui successo gli permise un soggiorno in Italia, all’epoca culla privilegiata per i musicisti. Durante la permanenza italiana, il giovane Georg raffinò la propria educazione musicale attraverso lo studio del virtuosismo di voci castrate.


Nel 1710 tornò in Germania, al servizio come maestro di cappella alla corte degli Hannover, il cui principe elettore assurse al trono inglese quattro anni dopo con il nome di Giorgio I – per il quale Händel scriverà la famosa Musica sull’acqua. Il compositore tedesco rimase strettamente legato alla corte britannica per tutta la sua vita, e malgrado le tensioni che si andarono a creare nel tempo fra lui e il re (complice, si pensa, il carattere forte e deciso di entrambi), gli Hannover mostrarono sempre stima e rispetto per il musicista, il quale non mancò mai di elogiare in musica le glorie britanniche (e dunque dinastiche), come nel 1713 con il possente Te Deum per la pace di Utrecht, con l’ode alla regina Anna per il compleanno della sovrana, in alcuni pezzi per l'incoronazione di Giorgio II e in occasione dei matrimoni di diversi principi.


King George II
King George II

Composta per essere eseguita in un festival all’aperto, la Musica per i reali fuochi d’artificio debuttò a Londra il 27 aprile 1749 e fu accolta trionfalmente dai londinesi, entusiasti di celebrare la fine degli otto lunghi anni della Guerra di successione austriaca. La prima esecuzione dell’opera precedette uno spettacolo pirotecnico, e l'organico orchestrale annoverava oboi, fagotti, un controfagotto, un serpente, timpani e tamburi laterali – cui furono aggiunti, successivamente, gli archi per la prima esecuzione al chiuso.


L’opera HWV 351, per banda militare senza strumenti a corda, conta cinque movimenti: l’Ouverture, che riflette il tipico senso di solennità e grandiosità dell’arte händeliana e si impone per la sua quadratura armonica e ritmica, senza scadere in una vuota retorica accademica; una Bourrée in re minore misurata ed elegante, che anticipa i due motivi centrali – una Siciliana serena, con suoni di trombe e corni, e un Allegro decisamente gioioso e festoso; a degna conclusione della suite i due minuetti ben cadenzati e dal sicuro effetto.

Visto l’importante valore storico-politico che l’evento racchiudeva in sé, Händel si premurò di attribuire dei titoli degni ai due movimenti centrali dell’opera: il terzo fu dunque nominato La Paix (“La pace”), in onore del trattato stesso, mentre il quarto La Réjouissance (“La gioia”), a commemorare il clima di giubilo che seguì la firma del documento.

La sera del 27 aprile 1749 al Green Park di Londra l'orchestra prese posto nel mezzo di una splendida facciata di un castello in legno realizzata dal noto scenografo dell'epoca Servandoni, e le cronache di allora decantarono la brillante direzione di Händel, ormai esperto di simili spettacoli all'aperto.

 

Con questo splendido brano, Classica augura a tutti i suoi lettori un lieto San Silvestro e un buon inizio d’anno.




Per l’ascolto si consiglia: Hessischer Rundfunk Sinfonie Orchester

 

 



 



Immagini

In copertina: Cena al Casinò (“Dinner at the Casino”) di Gaston de la Touche, olio su tela (1906): web

Ritratto di George Frideric Handel di Balthasar Denner, olio su tela (1726-28): National Portrait Gallery

Ritratto di re Giorgio II ("Portrait of King George II") di Thomas Hudson, olio su tela (1744): National Portrait Gallery

 

Consultazioni

Compositori – La vita e le opere (“Composers”), Gribaudo, DK Limited, 2021

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